I podcast sono ormai parte del nostro quotidiano: li ascoltiamo mentre camminiamo, in macchina, durante una pausa di lavoro. Secondo le ultime ricerche, l’ascolto cresce anno dopo anno, rendendo questo mezzo un canale sempre più strategico per chi fa comunicazione culturale.
Ma insieme alla crescita emerge una sfida: come rendere i podcast accessibili a tutte le persone?
L’accessibilità non è più un dettaglio opzionale: significa aprire i contenuti anche a persone sorde, ipoudenti o che preferiscono leggere, garantendo pari opportunità di fruizione.
Perché puntare sull’accessibilità dei podcast
- Inclusione: rendere un contenuto fruibile a pubblici diversi significa ampliare l’audience e rafforzare la missione culturale.
- Esperienza utente migliore: trascrizioni e sottotitoli non servono solo a chi ha disabilità uditive: facilitano la ricerca di contenuti, la citazione di passaggi, l’uso in contesti dove non si può ascoltare.
- Innovazione: le piattaforme stesse stanno puntando su trascrizioni automatiche, funzioni “read along” e podcast video, segnale che l’accessibilità è una direzione di sviluppo irreversibile.
I trend che stanno cambiando il podcasting
Nel mondo del podcasting si stanno affermando diverse tendenze che spingono sempre di più verso l’accessibilità. Le trascrizioni automatiche, ormai molto diffuse, rappresentano un primo passo importante, anche se resta fondamentale l’intervento umano per garantirne l’accuratezza.
Allo stesso tempo, i podcast non sono più solo audio: grazie a piattaforme come YouTube e YouTube Music, il formato video con sottotitoli sta conquistando sempre più spazio, ampliando così le possibilità di fruizione.
Anche la suddivisione in capitoli e segmenti sta diventando una pratica sempre più comune, utile sia per chi ascolta che per chi preferisce leggere, perché consente di orientarsi facilmente all’interno di un episodio.
Infine, gli hosting stanno introducendo feed RSS sempre più ricchi, che permettono di allegare direttamente trascrizioni e rendere i contenuti non solo più accessibili, ma anche meglio indicizzabili.
Best practice per un podcast accessibile
Rendere un podcast davvero accessibile significa adottare alcune buone pratiche lungo tutto il processo di produzione e pubblicazione. È fondamentale offrire sempre una trascrizione, meglio se sincronizzata con l’audio e organizzata in modo chiaro, così da facilitare la consultazione.
Nei dialoghi o nelle interviste è utile identificare chiaramente chi sta parlando, per rendere la lettura più scorrevole e comprensibile.
Creare versioni video con sottotitoli rappresenta un ulteriore passo avanti: anche un semplice montaggio consente di aprire i contenuti a chi non può ascoltarli. Quando si pubblica sul proprio sito, è importante scegliere un player che sia compatibile con i lettori di schermo e quindi fruibile anche da chi utilizza tecnologie assistive.
Infine, nessuna soluzione è davvero completa senza il confronto con gli utenti: il feedback diretto di persone con disabilità uditive o visive è insostituibile per valutare e migliorare l’esperienza di accesso ai contenuti.
Come funziona sulle principali piattaforme
Un rapido sguardo ai player più usati mostra che la direzione è chiara: l’accessibilità è in crescita, ma serve attenzione e cura.
- Spotify for Podcasters: ha introdotto le trascrizioni automatiche, con possibilità di caricare file .vtt o .srt per migliorarle o sostituirle.
- Apple Podcasts: dalle ultime versioni di iOS sono disponibili trascrizioni automatiche e indicizzabili, consultabili direttamente nell’app.
- YouTube / YouTube Music: i sottotitoli sono già uno standard; è possibile caricare manualmente file SRT o correggere quelli generati automaticamente.
- Hosting come Spreaker, Buzzsprout, Acast: molti offrono strumenti per generare trascrizioni o allegarle al feed RSS.
- Amazon Music / Audible: alcune funzioni di trascrizione sono in fase di rollout, soprattutto per contenuti in inglese.
Sfide e opportunità
Nonostante i grandi passi avanti, l’accessibilità dei podcast porta con sé alcune sfide da affrontare. Le trascrizioni automatiche, ad esempio, non sono sempre precise: le difficoltà aumentano soprattutto quando si lavora con lingue diverse dall’inglese o in presenza di rumori di fondo.
Per questo motivo è necessario investire tempo nella revisione, perché la qualità del testo finale può davvero fare la differenza nell’esperienza dell’utente. Inoltre, ogni piattaforma ha i propri limiti e offre funzionalità diverse: per costruire una strategia solida è importante adottare un approccio integrato, che tenga conto sia della pubblicazione sulle principali app di ascolto sia dell’embed accessibile sul sito web dell’ente culturale.
Il ruolo di Cultura e Digitale
Per Cultura e Digitale l’accessibilità non è mai un dettaglio, ma un valore che guida ogni progetto. È in questa prospettiva che supportiamo istituzioni culturali, enti e creativi che desiderano aprirsi a tutte per persone con soluzioni concrete e personalizzate.
Vuoi rendere il tuo podcast accessibile e inclusivo? Scrivici: possiamo aiutarti a progettare una strategia su misura.








