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Podcast accessibili: la nuova frontiera dell’inclusione culturale

By News No Comments

I podcast sono ormai parte del nostro quotidiano: li ascoltiamo mentre camminiamo, in macchina, durante una pausa di lavoro. Secondo le ultime ricerche, l’ascolto cresce anno dopo anno, rendendo questo mezzo un canale sempre più strategico per chi fa comunicazione culturale.

Ma insieme alla crescita emerge una sfida: come rendere i podcast accessibili a tutte le persone?
L’accessibilità non è più un dettaglio opzionale: significa aprire i contenuti anche a persone sorde, ipoudenti o che preferiscono leggere, garantendo pari opportunità di fruizione.

Perché puntare sull’accessibilità dei podcast

  • Inclusione: rendere un contenuto fruibile a pubblici diversi significa ampliare l’audience e rafforzare la missione culturale.
  • Esperienza utente migliore: trascrizioni e sottotitoli non servono solo a chi ha disabilità uditive: facilitano la ricerca di contenuti, la citazione di passaggi, l’uso in contesti dove non si può ascoltare.
  • Innovazione: le piattaforme stesse stanno puntando su trascrizioni automatiche, funzioni “read along” e podcast video, segnale che l’accessibilità è una direzione di sviluppo irreversibile.

I trend che stanno cambiando il podcasting

Nel mondo del podcasting si stanno affermando diverse tendenze che spingono sempre di più verso l’accessibilità. Le trascrizioni automatiche, ormai molto diffuse, rappresentano un primo passo importante, anche se resta fondamentale l’intervento umano per garantirne l’accuratezza.
Allo stesso tempo, i podcast non sono più solo audio: grazie a piattaforme come YouTube e YouTube Music, il formato video con sottotitoli sta conquistando sempre più spazio, ampliando così le possibilità di fruizione.

Anche la suddivisione in capitoli e segmenti sta diventando una pratica sempre più comune, utile sia per chi ascolta che per chi preferisce leggere, perché consente di orientarsi facilmente all’interno di un episodio.

Infine, gli hosting stanno introducendo feed RSS sempre più ricchi, che permettono di allegare direttamente trascrizioni e rendere i contenuti non solo più accessibili, ma anche meglio indicizzabili.

Best practice per un podcast accessibile

Rendere un podcast davvero accessibile significa adottare alcune buone pratiche lungo tutto il processo di produzione e pubblicazione. È fondamentale offrire sempre una trascrizione, meglio se sincronizzata con l’audio e organizzata in modo chiaro, così da facilitare la consultazione.

Nei dialoghi o nelle interviste è utile identificare chiaramente chi sta parlando, per rendere la lettura più scorrevole e comprensibile.

Creare versioni video con sottotitoli rappresenta un ulteriore passo avanti: anche un semplice montaggio consente di aprire i contenuti a chi non può ascoltarli. Quando si pubblica sul proprio sito, è importante scegliere un player che sia compatibile con i lettori di schermo e quindi fruibile anche da chi utilizza tecnologie assistive.

Infine, nessuna soluzione è davvero completa senza il confronto con gli utenti: il feedback diretto di persone con disabilità uditive o visive è insostituibile per valutare e migliorare l’esperienza di accesso ai contenuti.

Come funziona sulle principali piattaforme

Un rapido sguardo ai player più usati mostra che la direzione è chiara: l’accessibilità è in crescita, ma serve attenzione e cura.

  • Spotify for Podcasters: ha introdotto le trascrizioni automatiche, con possibilità di caricare file .vtt o .srt per migliorarle o sostituirle.
  • Apple Podcasts: dalle ultime versioni di iOS sono disponibili trascrizioni automatiche e indicizzabili, consultabili direttamente nell’app.
  • YouTube / YouTube Music: i sottotitoli sono già uno standard; è possibile caricare manualmente file SRT o correggere quelli generati automaticamente.
  • Hosting come Spreaker, Buzzsprout, Acast: molti offrono strumenti per generare trascrizioni o allegarle al feed RSS.
  • Amazon Music / Audible: alcune funzioni di trascrizione sono in fase di rollout, soprattutto per contenuti in inglese.

Sfide e opportunità

Nonostante i grandi passi avanti, l’accessibilità dei podcast porta con sé alcune sfide da affrontare. Le trascrizioni automatiche, ad esempio, non sono sempre precise: le difficoltà aumentano soprattutto quando si lavora con lingue diverse dall’inglese o in presenza di rumori di fondo.
Per questo motivo è necessario investire tempo nella revisione, perché la qualità del testo finale può davvero fare la differenza nell’esperienza dell’utente. Inoltre, ogni piattaforma ha i propri limiti e offre funzionalità diverse: per costruire una strategia solida è importante adottare un approccio integrato, che tenga conto sia della pubblicazione sulle principali app di ascolto sia dell’embed accessibile sul sito web dell’ente culturale.

Il ruolo di Cultura e Digitale

Per Cultura e Digitale l’accessibilità non è mai un dettaglio, ma un valore che guida ogni progetto. È in questa prospettiva che supportiamo istituzioni culturali, enti e creativi che desiderano aprirsi a tutte per persone con soluzioni concrete e personalizzate.

Vuoi rendere il tuo podcast accessibile e inclusivo? Scrivici: possiamo aiutarti a progettare una strategia su misura.

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Instagram “ruba” a TikTok (ma con stile)

By Senza categoria No Comments

Instagram ha da poco introdotto tre novità pensate per rendere l’app più “partecipativa”, sociale e—in modo evidente—più simile a TikTok.

Repost: la funzione “retweet” arriva su IG

Ora si possono ripubblicare Reels e post pubblici nel proprio feed, con l’autore originale sempre riconosciuto. I contenuti ripostati vengono raccolti in una sezione dedicata sul profilo e possono includere un commento personale. Una mossa che segue a ritroso TikTok e X, e che ha fatto notare a molti utenti quanto Instagram stia inseguendo tendenze altrui.

Reels collegati

Instagram consente ora di concatenare più Reels in sequenza, ideali per narrazioni a puntate, guide o storytelling tematici. I video appaiono collegati con un pulsante “Next Reel” nella parte bassa, proprio come su TikTok.

Nuove metriche insight per Reels e caroselli

  • Instagram indica il momento esatto in cui un utente mette “Mi piace” all’interno di un Reel, offrendo una precisione analoga a YouTube e TikTok per valutare l’engagement;

  • I like sui caroselli vengono tracciati per immagine: ora si sa con precisione quale slide ha catturato l’attenzione.

Instagram Map: una mappa sociale per condividere la tua presenza

Instagram ha introdotto una mappa geolocalizzata (disponibile via DM), dove gli utenti possono volontariamente condividere la propria ultima posizione attiva con gruppi selezionati di amici. Chi sceglie l’opzione può scoprire anche contenuti (Reels, storie, post) pubblicati dai contatti in luoghi interessanti.

La funzione è ispirata chiaramente alla Snap Map di Snapchat. Nonostante Instagram possa rendere l’esperienza più sociale, questa feature ha sollevato critiche rilevanti legate alla privacy, specialmente per la possibilità di stalking.

Scheda “Amici” nei Reels: cosa guardano i tuoi amici

Nella sezione Reels è arrivata la tab “Amici”, che mostra i contenuti con cui i tuoi contatti hanno interagito (like, commenti, repost, creazioni).

Dal punto di vista commerciale, è uno strumento prezioso: permette di capire quali trend o formati catturano davvero l’attenzione della tua community e di prendere ispirazione per creare contenuti simili o intercettare conversazioni già attive. In questo modo non si segue solo la moda, ma si lavora su contenuti che hanno già dimostrato di generare interesse ed engagement.

Il parallelo con TikTok

TikTok ha già incorporato simili funzioni da tempo: la condivisione virale, le mappe social e la scoperta tramite video pubblicati dagli amici. Instagram, da parte sua, sembra voler navigare nella stessa direzione, offrendo strumenti più dinamici e interattivi. Resta però il dubbio: si tratta di innovazione autentica o di un patchwork di feature prese in prestito? Come sottolinea Wired, Instagram rischia di assomigliare sempre di più a un “Frankenstein di funzionalità social”, perdendo la sua identità originale.

TikTok for Artists: dati, metriche e rivoluzione musicale

By News No Comments

TikTok ha trasformato il music business: non è più solo intrattenimento, ma una piattaforma chiave per scoprire e lanciare nuovi artisti. Secondo il Music Impact Report di TikTok e Luminate, l’84% delle canzoni entrate nella Billboard Global 200 nel 2024 è diventato virale prima sulla piattaforma. Questo significa che TikTok non solo trova hit, ma le “propaga”.

Gli utenti della piattaforma sono il 67% più propensi a cercare la canzone su Spotify o Apple Music dopo averla scoperta su TikTok  – un meccanismo che influenza anche le certificazioni ufficiali: oggi i “unit streams” di Spotify e YouTube impattano sui premi come l’oro o il platino.

Cosa fa TikTok for Artists

  • Lanciata globalmente nel giugno 2025, TikTok for Artists offre:

  • Dashboard giornaliera con dati su visualizzazioni, condivisioni, engagement e performance;

  • Dati demografici e insight su come e dove le tracce funzionano;

  • Strumenti per pre‑save, “artist tag”, pin dei video top e “music tab” per promuovere canzoni sul profilo

Perché è strategico

1.Virality Stream: un trend può generare milioni di puntate user-generated e amplificare gli streaming;

2.Monitoraggio real-time: capire cosa funziona davvero permette di ottimizzare contenuti e promozioni;

3.Comunicazione mirata: insight utili per targettizzare audience e potenziare conversioni (stream, pre‑save, follower).

In conclusione

TikTok sembra aver ridefinito le regole del gioco musicale: è un trendsetter di successo, uno strumento di discovery e un driver di stream e certificazioni. TikTok for Artists mette nelle mani di chi crea musica (e cultura) una cassetta degli attrezzi strategica, fondata su dati e visibilità globale.

E tu hai già provato questa funzione?

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Instagram Shared Access: gestisci il tuo account senza scambiarti le password

By News No Comments

Instagram ha introdotto una novità pensata per facilitare il lavoro dei team e dei creatori di contenuti: la funzione Shared Access (acceso condiviso).
Si tratta di un’alternativa sicura al tradizionale scambio di credenziali, che migliora flessibilità e controllo sulle attività editoriali.

Cosa permette Shared Access?

  • Inviti fino a 3 persone fidate ad accedere al tuo account Instagram.
  • Gli utenti invitati possono pubblicare post, interagire con i commenti o gestire messaggi, ma non possono cambiare password, eliminare l’account o modificare credenziali.
  • Il proprietario rimane il solo titolare della password, con controllo completo dei permessi e la possibilità di revocarli in qualunque momento.

Questa modalità è l’ideale per chi lavora in team: basta inviti ai singoli collaboratori, senza mai condividere la password.

Un boost di sicurezza secondo il Garante Privacy

Lo scambio di password è una delle pratiche più rischiose, soprattutto in ambiti editoriali e comunicativi. Il Garante Privacy, insieme all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), ha ribadito l’importanza di non condividere le credenziali e di adottare sistemi crittografici sicuri.

Le linee guida raccomandano di:

  • evitare la conservazione manuale delle password;
  • eliminare la pratica di condividerle tra più persone;
  • affidarsi a soluzioni come la condivisione controllata di accessi, sempre in linea con il principio di responsabilizzazione (accountability).

Instagram Shared Access risponde esattamente a queste indicazioni, poiché consente di gestire il profilo senza mettere a rischio la sicurezza delle credenziali.

Come usarla in 3 passaggi

  1. Nelle impostazioni del profilo Instagram, accedi alla sezione Shared Access.
  2. Invita fino a 3 collaboratori, scegliendo ruoli e permessi.
  3. Puoi modificare o revocare i permessi in ogni momento, mantenendo il controllo totale.

In conclusione

Instagram Shared Access è un passo concreto verso una gestione più sicura e moderna degli account social. Niente più scambi di password, zero rischi associati alla divulgazione, massimo controllo e flessibilità per i team di cultura e comunicazione.

E tu hai già provato questa funzione?

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Guida pratica alla creazione del tuo AI Agent con Jotform

By News, Tool No Comments

Dopo aver esplorato le potenzialità di Jotform come alternativa a Google Forms e l’integrazione con Canva, oggi parliamo di una novità che può rivoluzionare la raccolta dati e l’esperienza utente nel settore culturale e turistico: l’AI Agent.

Cos’è il Jotform AI Agent?

È un assistente virtuale basato su intelligenza artificiale che può:

  • guidare gli utenti nella compilazione dei moduli,

  • rispondere a domande frequenti,

  • offrire supporto clienti personalizzato,

  • e automatizzare i processi online.

Il tutto in modo semplice e senza bisogno di scrivere una riga di codice.

Come si crea un AI Agent con Jotform?

  1. Accedi al tuo account Jotform e vai alla sezione “My Agents”.

  2. Clicca su “Create Agent” e scegli il canale (es. Chatbot o Voice Agent).

  3. Descrivi il tuo agente o usa un modello già pronto.

  4. Personalizzalo nel “AI Agent Builder”, dove puoi definire tono di voce, linguaggio e inserire informazioni specifiche.

Puoi testare il comportamento dell’assistente simulando delle conversazioni e, se hai già un modulo, convertirlo direttamente in un assistente conversazionale.

Come integrare l’AI Agent sul tuo sito web?

Una volta pronto, integrarlo nel tuo sito richiede solo pochi passaggi:

  1. Dal builder, vai alla scheda “Publish”.

  2. Scegli il tipo di integrazione (es. widget chatbot).

  3. Copia il codice embed fornito.

  4. Incollalo nel tuo sito WordPress, Shopify o qualsiasi altra piattaforma web.

Usi possibili nel culturale e nel turistico

L’AI Agent non si limita ai moduli. Può essere addestrato per:

  • Gestire le FAQ: “A che ora apre il museo?”, “C’è parcheggio?”, “Quali spettacoli sono in programma?”

  • Offrire assistenza clienti generica per prenotazioni, iscrizioni, info su accessibilità, ecc.

  • Guidare i visitatori all’interno di un sito o verso contenuti rilevanti (es. programma eventi, acquisto biglietti)

  • Gestire la comunicazione post-evento, come l’invio di sondaggi o il rilascio di attestati

Un vero e proprio front-office virtuale, sempre attivo, che alleggerisce il carico di lavoro interno e migliora l’esperienza dell’utente.

Vantaggi per il settore culturale e turistico

  • Assistenza 24/7 anche senza personale

  • Riduzione degli abbandoni nei moduli online

  • Esperienza più fluida e meno dispersiva

  • Automazione intelligente senza dover cambiare piattaforma

  • Personalizzazione in base al tone of voice e ai valori del tuo ente

Limiti da considerare

  • Richiede una fase iniziale di addestramento, anche se semplificata

  • Le risposte sono tanto accurate quanto i contenuti forniti

  • Non è un chatbot generalista: lavora solo sulle informazioni che gli vengono insegnate

Conclusione

Jotform AI Agent è uno strumento agile, accessibile e flessibile per tutti coloro che operano nella cultura e nel turismo. Un piccolo alleato che può fare molto: informare, semplificare, automatizzare.

E tu hai già provato a crearne uno? 

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L’esperienza prima di tutto: l’Arena di Verona introduce un nuovo modello di corporate Experience culturale

By Senza categoria No Comments

L’esperienza culturale non si limita più alla performance

Nel mondo dello spettacolo dal vivo, sta emergendo con sempre maggiore forza un concetto chiave: il pubblico non cerca solo contenuto, ma esperienza.
Un’esperienza che inizia ben prima dell’apertura del sipario e si estende ben oltre la fine dello spettacolo. Accoglienza, relazione, ambientazione, coinvolgimento, servizi: oggi sono elementi centrali tanto quanto la proposta artistica.

È in questo scenario che si inserisce il nuovo progetto di corporate Experience culturale dell’Arena di Verona, un’iniziativa ambiziosa che nasce da una visione strategica interna e si apre a contaminazioni virtuose con il mondo dell’entertainment sportivo.

Una visione che nasce da dentro

La spinta a questo cambiamento arriva da Andrea Compagnuccidirettore marketing della Fondazione Arena di Verona e co-fondatore di Cultura e Digitale, realtà che lavora proprio per portare innovazione strategica nel settore culturale.

È stato Compagnucci a immaginare un modello che superi la logica tradizionale del biglietto e della semplice fruizione passiva, e che metta al centro la costruzione di esperienze pensate per diversi segmenti di pubblico: spettatori fidelizzati, turisti culturali, aziende, partner.

Una visione che guarda ai grandi eventi sportivi – come la Formula 1 o la UEFA Champions League – non come esempi da imitare, ma come ecosistemi da cui trarre ispirazione per portare valore aggiunto anche al mondo dell’opera, della musica, del teatro.

Corporate Experience come leva strategica

Per dare concretezza a questa visione, la Fondazione Arena ha affidato lo sviluppo operativo del progetto a Infront, tra i principali player europei nel campo della corporate Experience sportiva e dell’intrattenimento.

L’obiettivo è chiaro: portare anche nella lirica un approccio strutturato alla corporate Experience, come strumento per costruire esperienze personalizzate, generare nuove forme di ricavo, attrarre nuovi pubblici e rafforzare il legame con quelli storici.

Non si tratta di aggiungere “un tocco di lusso” agli spettacoli, ma di rispondere in modo contemporaneo a una domanda sempre più articolata. I pubblici di oggi – e ancor più quelli di domani – chiedono servizi, relazioni, ambienti accoglienti, esperienze da condividere.
E sono disposti a riconoscerne il valore, se questo è coerente, ben progettato e integrato con la proposta artistica.

Una trasformazione che parte dal vivo

L’Arena di Verona, con la sua storia e la sua capacità attrattiva internazionale, è il luogo ideale per avviare questa trasformazione. Ma il progetto ha una portata che va oltre la singola istituzione: rappresenta un modello replicabile per tutte quelle realtà culturali che vogliono ripensare il proprio ruolo non solo come produttori di contenuto, ma come protagonisti dell’esperienza spettacolare nel suo complesso.

Una direzione chiara: esperienza, relazione, sostenibilità

Questo progetto rappresenta una direzione chiara: non basta più portare in scena uno spettacolo di qualità, bisogna anche saper progettare l’intero ecosistema che lo circonda.
E farlo in modo sostenibile, misurabile, accessibile a pubblici diversi.

Corporate Experience, in questo contesto, non è un’appendice, ma una leva culturale e gestionale. Uno strumento che può aiutare le istituzioni a rigenerarsi, a dialogare con nuovi interlocutori, a costruire percorsi di valore condiviso.

È questa la sfida che anche Cultura e Digitale porta avanti ogni giorno: creare ponti tra la tradizione culturale italiana e le logiche contemporanee dell’engagement, dell’innovazione e della sostenibilità.

Genially: lo strumento interattivo per una comunicazione più inclusiva

By Tool No Comments

Creare contenuti accessibili e coinvolgenti è una sfida costante per chi lavora nella comunicazione digitale e nella gestione culturale. Genially è una piattaforma che rivoluziona il modo in cui presentiamo informazioni, offrendo strumenti interattivi e multimediali che migliorano l’accessibilità e l’engagement.

Se sei un social media manager o lavori in un’istituzione culturale, questo tool potrebbe diventare un alleato prezioso. Vediamo come!

Cos’è Genially?

Genially è una piattaforma di creazione di contenuti interattivi che permette di realizzare:

  • Presentazioni multimediali
  • Infografiche dinamiche
  • Quiz e test interattivi
  • Tour virtuali
  • Materiali educativi e accessibili

A differenza di altri strumenti, Genially offre la possibilità di integrare facilmente video, audio, GIF e animazioni, trasformando ogni contenuto in un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Inclusione digitale: perché Genially è uno strumento utile?

L’inclusione digitale significa garantire a tutti la possibilità di accedere ai contenuti culturali e informativi, indipendentemente dalle capacità fisiche, cognitive o linguistiche. Genially offre diverse funzioni per rendere la comunicazione più accessibile:

  • Audio e narrazione → Ideale per persone con disabilità visive o per chi preferisce un supporto audio. Possiamo aggiungere voci narranti, audiodescrizioni o traduzioni multilingue.
  • Video integrati e sottotitoli → Fondamentale per chi ha difficoltà uditive, i video possono essere sottotitolati o arricchiti con elementi visivi chiari e intuitivi.
  • Navigazione interattiva → Con Genially si possono creare esperienze personalizzate, guidando l’utente con pulsanti chiari, icone intuitive e percorsi su misura.
  • Testi chiari e leggibili → Font, colori e contrasto possono essere regolati per migliorare la leggibilità, rendendo i contenuti fruibili anche per chi ha dislessia o difficoltà visive.
  • Traduzioni e multilingua → La possibilità di inserire testi in più lingue amplia il pubblico e abbatte le barriere linguistiche.

Esempi di utilizzo per il settore culturale

  • Per i teatri: Creazione di programmi di sala digitali interattivi, con audiodescrizioni delle scene o sottotitoli per il pubblico internazionale.
  • Per i musei: Realizzazione di tour virtuali accessibili con spiegazioni in audio e testi ad alta leggibilità, per garantire la fruizione anche a chi non può visitare fisicamente gli spazi espositivi.
  • Per i festival e gli eventi: Quiz e test interattivi per coinvolgere il pubblico prima dello spettacolo, oppure presentazioni animate per raccontare la storia dell’evento in modo più accattivante.
  • Per chi crea contenuti digitali: Infografiche interattive sui social, materiali di formazione più dinamici, contenuti coinvolgenti per siti web e newsletter.

Perché Cultura e Digitale lo utilizza?

Da anni siamo impegnati nella promozione della cultura in un’ottica di accessibilità e innovazione. Crediamo che strumenti come Genially siano un punto di partenza concreto per avvicinare nuovi pubblici e rendere i contenuti culturali veramente inclusivi.

Se vuoi rendere la tua comunicazione più accessibile e coinvolgente, possiamo aiutarti a sviluppare un progetto su misura con strumenti digitali innovativi.

Contattaci per una consulenza personalizzata!

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Figma: il design collaborativo che trasforma il lavoro in team

By Tool No Comments

Nel mondo digitale, la progettazione grafica e UI/UX è diventata una parte essenziale della comunicazione visiva. Che si tratti di realizzare un’interfaccia per un sito web, il design di un’app o la grafica per una campagna social, avere uno strumento versatile e collaborativo è fondamentale. Figma è la soluzione che sta rivoluzionando il settore, rendendo il design più accessibile, dinamico e condivisibile.

Cos’è Figma e perché sta cambiando le regole del gioco?

Figma è una piattaforma di design basata sul cloud, pensata per semplificare la progettazione e la collaborazione in tempo reale. A differenza di altri software tradizionali come Adobe XD o Sketch, Figma non richiede installazioni ed è accessibile direttamente da un browser, garantendo flessibilità totale e un flusso di lavoro più agile.

Il suo punto di forza principale? La collaborazione live, che consente a team di designer e sviluppatori di lavorare contemporaneamente sullo stesso progetto, proprio come accade con Google Docs per i documenti di testo.

Le funzionalità chiave di Figma

  • Editing in tempo reale
    Più persone possono modificare un file di design contemporaneamente, vedendo le modifiche degli altri in tempo reale. Niente più versioni duplicate o infiniti scambi di file!

  • Componenti riutilizzabili
    Figma permette di creare componenti come pulsanti, icone e schede che possono essere riutilizzati in più progetti, garantendo coerenza visiva e riducendo il tempo di lavoro.

  • Prototipazione interattiva
    Grazie agli strumenti di prototipazione integrati, è possibile trasformare un design statico in un’esperienza interattiva, simulando il comportamento finale di un sito web o di un’app senza bisogno di scrivere codice.

  • Integrazione con altri strumenti
    Figma si integra con numerosi strumenti di lavoro come Slack, Notion, Trello, Zapier e soprattutto con la suite di Google, rendendo il flusso di lavoro ancora più efficace. Inoltre, la sua integrazione con Canva consente di combinare il design UI con la grafica per il marketing, creando contenuti coerenti e accattivanti.

  • Commenti e feedback direttamente sul file
    I team possono lasciare commenti direttamente sui file di design, facilitando il processo di revisione senza dover scambiarsi infinite email o riunioni.

Figma è utile solo ai designer?

Se è vero che i UI/UX designer lo adorano, Figma è uno strumento perfetto anche per team di marketing, sviluppatori e project manager. Ad esempio:

  1. Per chi lavora nel marketing e nella comunicazione → Figma aiuta a creare presentazioni visivamente accattivanti, social media kit e campagne grafiche che possono essere aggiornate rapidamente dal team.

  2. Per gli sviluppatori → Il codice CSS può essere facilmente estratto dagli elementi grafici, semplificando il passaggio dal design al codice.

  3. Per chi gestisce progetti → Con la funzione FigJam, Figma permette di fare brainstorming, costruire mappe concettuali e organizzare il lavoro in modo chiaro e intuitivo.

Conclusione: perché dovresti iniziare a usare Figma oggi?

Se lavori nel mondo digitale, della comunicazione o del design, Figma è uno strumento che può fare la differenza. Grazie alla sua facilità d’uso, alla collaborazione in tempo reale e alle potenti funzionalità di prototipazione, si posiziona come una delle piattaforme più avanzate e flessibili del settore.

Vuoi migliorare la tua produttività e rendere più efficiente il lavoro di squadra? Scopri Figma e rivoluziona il tuo modo di progettare!

ManyChat per i teatri: automatizzare l’assistenza e creare engagement con l’AI

By Tool No Comments

Nel mondo della cultura, l’interazione con il pubblico è fondamentale. Chi gestisce un teatro sa quanto tempo si impiega a rispondere sempre alle stesse domande: “Cosa succede in caso di pioggia?”, “Dove trovo le informazioni sul cast?”, “L’opera ha un allestimento classico?”. Eppure, la comunicazione digitale offre strumenti che possono semplificare tutto questo, migliorando l’esperienza degli spettatori e alleggerendo il lavoro dello staff.

Uno di questi strumenti è ManyChat, un chatbot avanzato che permette di automatizzare le risposte su Facebook, Instagram e WhatsApp, migliorando l’engagement e risparmiando tempo prezioso.

Cos’è ManyChat e come funziona?

ManyChat è una piattaforma di chatbot che permette di creare flussi di conversazione automatizzati per rispondere ai messaggi ricevuti sui social. A differenza delle risposte automatiche native di Facebook e Instagram, che si limitano a rispondere con messaggi preimpostati, ManyChat può:

  • Fornire informazioni dettagliate sui programmi, i cast e gli eventi del teatro.
  • Interagire con il pubblico in modo dinamico, adattandosi alle domande ricevute.
  • Segmentare gli utenti in base agli interessi (opera, prosa, eventi speciali).
  • Lanciare quiz e giochi per aumentare l’engagement sui social.

Insomma, è un vero e proprio assistente virtuale che permette al pubblico di ricevere risposte immediate senza bisogno di attendere l’intervento di un operatore umano.

Come si programma ManyChat per fornire risposte efficaci?

Educare un bot su ManyChat significa creare un sistema di risposte intelligenti basato su trigger, parole chiave, flussi conversazionali e azioni automatizzate. Ecco i passaggi tecnici per impostare un bot che possa rispondere in modo efficace agli spettatori di un teatro:

Definire le domande più frequenti

  • Il primo passo è identificare le domande che il pubblico pone più spesso (es. “Dove trovo il programma degli spettacoli?”, “Cosa succede in caso di pioggia?”).
  • Queste domande vengono inserite nel chatbot come parole chiave o frasi trigger.

Creare risposte personalizzate

  • Ogni parola chiave attiva una risposta automatizzata, che può essere un testo semplice o un flusso interattivo.
  • Esempio:
    Trigger: Biglietti disponibili
    Risposta: I biglietti per gli spettacoli sono disponibili sul sito ufficiale del teatro. Vuoi il link per l’acquisto?✅ Sì, mandami il link
    ❌ No, grazie

Impostare percorsi interattivi (Flow Builder)

  • ManyChat permette di creare veri e propri percorsi guidati: ogni risposta può condurre a un’altra domanda o a un’azione successiva.
  • Esempio:
    Spettatore: Chi interpreta Rigoletto quest’anno?
    ManyChat: Nel cast della serata del 15 luglio troverai [Nome cantante]. Vuoi scoprire anche la trama dell’opera?✅ Sì, raccontami la trama
    ❌ No, voglio vedere le altre date

Usare i pulsanti e le quick replies

Per facilitare la navigazione, si possono inserire bottoni cliccabili che guidano gli utenti verso una scelta rapida (es. “Prenota biglietti”, “Scopri il cast”, “FAQ”).

Integrare risposte dinamiche e notifiche

  • ManyChat può essere programmato per ricordare le preferenze dell’utente.
  • Se un utente chiede informazioni su un evento, si può inviare una notifica di aggiornamento (es. se cambia l’orario di uno spettacolo all’aperto per maltempo).

Testare e ottimizzare

  • Dopo aver impostato il bot, è fondamentale testarlo con domande reali per verificare che le risposte siano fluide e pertinenti.
  • ManyChat offre analisi e report per monitorare le interazioni e migliorare le risposte nel tempo.

In sintesi, per “educare” ManyChat bisogna creare un sistema di trigger e risposte interattive, impostando flussi chiari che guidano gli utenti senza bisogno di un operatore umano. Un’ottima soluzione per teatri e istituzioni culturali che vogliono ottimizzare la comunicazione digitale!

ManyChat VS risposte automatiche native di Facebook e Instagram

Molti teatri utilizzano già le risposte automatiche offerte da Facebook e Instagram, ma queste sono limitate: si può rispondere con un solo messaggio fisso, senza possibilità di creare interazioni personalizzate.

Ecco un esempio di differenza tra i due sistemi:

Esempio di risposta automatica nativa:

Spettatore: Cosa succede in caso di pioggia?
Risposta automatica Facebook: Ti invitiamo a consultare il nostro sito per maggiori informazioni.

Esempio di risposta con ManyChat:

Spettatore: Cosa succede in caso di pioggia?
ManyChat: Dipende dall’evento! Se si tratta di un’opera all’aperto, il teatro comunicherà aggiornamenti sui suoi canali ufficiali. Vuoi ricevere una notifica in caso di cambiamenti?

⬜ Sì, avvisami via Messenger

⬜ No, grazie

ManyChat permette interazioni più fluide e personalizzate, dando al pubblico risposte immediate e utili senza dover cercare le informazioni altrove.

Come può essere utile ManyChat ai teatri?

Ecco alcuni esempi concreti di flussi di conversazione che un teatro potrebbe impostare con ManyChat:

FAQ automatiche per il pubblico

Domande come “Quali sono gli orari di apertura della biglietteria?” o “Il teatro è accessibile per persone con disabilità?” possono essere automatizzate con risposte precise e dettagliate.

Esempio di flusso:

Spettatore: Come posso ritirare i biglietti prenotati?

ManyChat: Puoi ritirarli alla biglietteria a partire da un’ora prima dell’evento. Se vuoi evitare code, puoi scegliere di riceverli via email. Vuoi maggiori dettagli?

⬜ Sì, dimmi di più

⬜ No, grazie

Informazioni sugli spettacoli e il cast

Alcuni spettatori sono interessati a sapere chi canta o recita in una determinata serata, se l’allestimento è classico o contemporaneo, o altre informazioni artistiche.

Esempio di flusso:

Spettatore: Chi interpreta Violetta nella Traviata di quest’anno?

ManyChat: Nella serata del 12 giugno il ruolo di Violetta sarà interpretato da [Nome cantante]. Vuoi scoprire tutto il cast?

⬜ Sì, mostrami il cast completo

⬜ No, grazie

Quiz e giochi per aumentare l’engagement

Un teatro non deve solo dare informazioni, ma anche coinvolgere il pubblico. ManyChat permette di creare quiz tematici per far divertire gli utenti e aumentare l’interazione sui social.

Esempio di quiz:

ManyChat: Sai riconoscere un’aria d’opera famosa?
Ascolta questo estratto e prova a indovinare di che opera si tratta!

⬜ A) La Bohème

⬜ B) Tosca

⬜ C) Don Giovanni

Se l’utente risponde correttamente, potrebbe ricevere uno sconto o un premio simbolico come un “diploma virtuale da intenditore d’opera” da condividere nelle stories!

Perché ManyChat può fare la differenza per un teatro?

  • Migliora il servizio clienti: Le domande trovano risposta immediata, senza attese.
  • Aumenta l’engagement: Il pubblico può interagire con il teatro in modo più coinvolgente.
  • Fa risparmiare tempo: Lo staff non deve rispondere manualmente alle stesse domande ogni giorno.
  • Personalizza l’esperienza: Le risposte si adattano agli interessi degli utenti.

In conclusione

Per i teatri italiani, ManyChat è una risorsa preziosa: permette di automatizzare le risposte alle domande più frequenti, fornire informazioni dettagliate sugli spettacoli e creare giochi e quiz per coinvolgere il pubblico.

Non è solo un chatbot, ma un vero e proprio assistente digitale per la cultura, in grado di migliorare la comunicazione tra teatro e spettatori.

Se vuoi scoprire come implementarlo al meglio nella tua strategia digitale…

Contattaci!

Biglietteria elettronica e sito accessibile: come cambia tutto con l’European Accessibility Act

By News No Comments

L’accessibilità digitale è una sfida ancora aperta per il mondo della cultura. Teatri, musei, festival e concerti hanno digitalizzato sempre più i loro sistemi di vendita, ma spesso senza considerare le esigenze delle persone con disabilità.

Con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (EAA), il 28 giugno 2025, tutto cambia: le biglietterie online e i siti internet dovranno essere accessibili a tutti, senza barriere digitali.
Ma cosa significa concretamente per chi gestisce eventi culturali? Scopriamolo insieme.

Accessibilità e biglietteria elettronica: cosa dice la legge?

Fino ad oggi, in Italia l’accessibilità digitale era regolata dalla Legge Stanca (L. 4/2004), aggiornata con il D.Lgs. 106/2018, che impone obblighi solo alla Pubblica Amministrazione e alle aziende che forniscono servizi alla PA.

Ma le biglietterie di teatri privati, festival e musei? Nessun vincolo obbligatorio.

Con l’European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882), cambia tutto:

  • L’accessibilità digitale diventa un requisito per tutti i servizi commerciali digitali, incluse le biglietterie elettroniche, i siti web e le app mobili.
  • Musei, teatri, piattaforme di ticketing e portali culturali dovranno adeguarsi per garantire un’esperienza senza barriere.
  • Sono escluse solo le microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato < 2 milioni di euro).

Attenzione alle piattaforme esterne! Chi usa sistemi di ticketing come Ticketone, Vivaticket o altri dovrà verificare che siano conformi alle nuove regole.

E non solo biglietteria: anche il sito web va reso accessibile

L’EAA richiede che l’intero ecosistema digitale sia accessibile. Questo include:

  • Il sito web ufficiale del teatro, museo o festival.
  • Le app mobili.

Attenzione: non basta installare un widget

Una domanda molto comune è: “Se installo un widget di accessibilità sul sito, sono a posto?”
La risposta è no.

I widget – quei tool che permettono di ingrandire i testi, cambiare i colori o attivare una modalità ad alto contrasto – possono aiutare, ma non sono sufficienti per garantire la conformità all’European Accessibility Act e alla normativa italiana.

Perché?

  • Non correggono il codice sorgente del sito, dove spesso si annidano le barriere reali (come la mancanza di etichette per screen reader, errori nei form, struttura non semantica).
  • Non sostituiscono le linee guida WCAG 2.1, che prevedono un’accessibilità integrata “by design”.
  • Possono addirittura generare false percezioni di conformità, esponendo l’organizzazione a rischi legali.

Serve un approccio più completo:

  • Audit approfonditi del sito.
  • Correzioni nel codice.
  • Scelte progettuali inclusive sin dall’inizio.
  • Test con utenti reali.

Solo così si può parlare di vera accessibilità digitale e conformità all’EAA.

I requisiti principali per siti e app

  • Compatibilità con screen reader e tecnologie assistive.
  • Testi alternativi per le immagini, sottotitoli per i video, audio descrizioni dove possibile.
  • Navigazione da tastiera e layout usabili anche da persone con disabilità motorie.
  • Contrasti cromatici adeguati e testi leggibili.
  • Pubblicazione della dichiarazione di accessibilità.

Quali sono le sanzioni per chi non si adegua?

Le conseguenze per chi non rispetta l’European Accessibility Act sono serie:

  • Sanzioni fino al 5% del fatturato (l’Italia ha recepito la Direttiva UE con il D.Lgs. 82/2022, ma non ha ancora fissato l’importo esatto).
  • Esclusione dal mercato italiano ed europeo.

Meglio muoversi in anticipo!

Biglietteria (e sito) accessibile: cosa cambia per teatri, musei ed eventi?

L’EAA stabilisce criteri di accessibilità chiari per la biglietteria elettronica. Ecco i principali adeguamenti:

1. Biglietterie online e app di ticketing 

  • Compatibilità con screen reader e tastiere alternative.
  •  Interfaccia semplice, navigabile senza barriere.
  •  Dichiarazione di accessibilità pubblicata sul sito o app.

2. Punti vendita fisici e self-service 

  • Terminali self-service accessibili con supporti audio per persone cieche e ipovedenti.
  •  Altezza regolabile per persone in sedia a rotelle.
  •  Interfacce touch con alternative per chi ha difficoltà motorie.

3. Siti web e app culturali

  • Struttura semplificata, testi chiari, link comprensibili.
  • Versione mobile ben leggibile.
  • Accesso facilitato a tutte le informazioni pratiche sull’evento o la mostra.

4. Informazioni chiare sull’accessibilità degli eventi 

  • Sedi culturali e musei dovranno indicare percorsi accessibili e servizi inclusivi.
  •  Audio descrizione, sottotitoli e LIS per spettacoli e mostre.
  •  Testi in linguaggio semplificato per persone con disabilità cognitive.

 Obiettivo? Garantire a tutti un’esperienza senza ostacoli, dal biglietto all’evento.

Accessibilità = nuova opportunità di partecipazione per eventi, musei e teatri

L’adeguamento all’EAA non è solo un obbligo, ma un’opportunità strategica.

Quante persone potrebbero acquistare un biglietto se fosse più accessibile?
Secondo studi di settore, migliorare l’accessibilità digitale potrebbe ampliare il pubblico del 10-15%, includendo:

  •  Persone con disabilità sensoriali, motorie o cognitive.
  •  Anziani con difficoltà tecnologiche.
  •  Famiglie con bambini che necessitano di percorsi facilitati.

Più accessibilità = un pubblico più ampio e diversificato, maggiore inclusione e più opportunità di partecipazione. Un’offerta culturale accessibile attira nuovi spettatori, fidelizza il pubblico esistente e può tradursi in un aumento della domanda complessiva, con un impatto positivo anche sulle vendite.

Cosa fare ora? Strategie per adeguarsi in tempo

  •  Mappare le barriere attuali nei sistemi di ticketing.
  •  Verificare la compatibilità delle piattaforme con le WCAG 2.1.
  •  Coinvolgere esperti di accessibilità per migliorare UX e UI.
  •  Integrare servizi inclusivi negli eventi e nei musei.
  • Pubblicare la dichiarazione di accessibilità e pianificare gli interventi.

Il 28 Giugno 2025 è più vicino di quanto sembri. Agire ora significa evitare sanzioni e trasformare l’accessibilità in valore.

Conclusione: rendere la cultura davvero per tutti

  • L’European Accessibility Act è una svolta per il settore culturale: non basta più digitalizzare la biglietteria, bisogna renderla inclusiva.

    Musei, teatri e festival hanno oggi l’occasione di abbattere le barriere e costruire un’esperienza senza limiti per ogni visitatore.

     Sei pronto a rendere la tua biglietteria e il tuo sito accessibili? Inizia subito il percorso verso l’inclusione… Contattaci!

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