
L’esperienza culturale non si limita più alla performance
Nel mondo dello spettacolo dal vivo, sta emergendo con sempre maggiore forza un concetto chiave: il pubblico non cerca solo contenuto, ma esperienza.
Un’esperienza che inizia ben prima dell’apertura del sipario e si estende ben oltre la fine dello spettacolo. Accoglienza, relazione, ambientazione, coinvolgimento, servizi: oggi sono elementi centrali tanto quanto la proposta artistica.
È in questo scenario che si inserisce il nuovo progetto di corporate Experience culturale dell’Arena di Verona, un’iniziativa ambiziosa che nasce da una visione strategica interna e si apre a contaminazioni virtuose con il mondo dell’entertainment sportivo.
Una visione che nasce da dentro
La spinta a questo cambiamento arriva da Andrea Compagnucci, direttore marketing della Fondazione Arena di Verona e co-fondatore di Cultura e Digitale, realtà che lavora proprio per portare innovazione strategica nel settore culturale.
È stato Compagnucci a immaginare un modello che superi la logica tradizionale del biglietto e della semplice fruizione passiva, e che metta al centro la costruzione di esperienze pensate per diversi segmenti di pubblico: spettatori fidelizzati, turisti culturali, aziende, partner.
Una visione che guarda ai grandi eventi sportivi – come la Formula 1 o la UEFA Champions League – non come esempi da imitare, ma come ecosistemi da cui trarre ispirazione per portare valore aggiunto anche al mondo dell’opera, della musica, del teatro.
Corporate Experience come leva strategica
Per dare concretezza a questa visione, la Fondazione Arena ha affidato lo sviluppo operativo del progetto a Infront, tra i principali player europei nel campo della corporate Experience sportiva e dell’intrattenimento.
L’obiettivo è chiaro: portare anche nella lirica un approccio strutturato alla corporate Experience, come strumento per costruire esperienze personalizzate, generare nuove forme di ricavo, attrarre nuovi pubblici e rafforzare il legame con quelli storici.
Non si tratta di aggiungere “un tocco di lusso” agli spettacoli, ma di rispondere in modo contemporaneo a una domanda sempre più articolata. I pubblici di oggi – e ancor più quelli di domani – chiedono servizi, relazioni, ambienti accoglienti, esperienze da condividere.
E sono disposti a riconoscerne il valore, se questo è coerente, ben progettato e integrato con la proposta artistica.
Una trasformazione che parte dal vivo
L’Arena di Verona, con la sua storia e la sua capacità attrattiva internazionale, è il luogo ideale per avviare questa trasformazione. Ma il progetto ha una portata che va oltre la singola istituzione: rappresenta un modello replicabile per tutte quelle realtà culturali che vogliono ripensare il proprio ruolo non solo come produttori di contenuto, ma come protagonisti dell’esperienza spettacolare nel suo complesso.
Una direzione chiara: esperienza, relazione, sostenibilità
Questo progetto rappresenta una direzione chiara: non basta più portare in scena uno spettacolo di qualità, bisogna anche saper progettare l’intero ecosistema che lo circonda.
E farlo in modo sostenibile, misurabile, accessibile a pubblici diversi.
Corporate Experience, in questo contesto, non è un’appendice, ma una leva culturale e gestionale. Uno strumento che può aiutare le istituzioni a rigenerarsi, a dialogare con nuovi interlocutori, a costruire percorsi di valore condiviso.
È questa la sfida che anche Cultura e Digitale porta avanti ogni giorno: creare ponti tra la tradizione culturale italiana e le logiche contemporanee dell’engagement, dell’innovazione e della sostenibilità.